Il GSE ha sottoscritto un protocollo d’intesa con Sport e Salute (la società dello Stato per lo sviluppo dello sport) con l’obiettivo di avviare una collaborazione che contribuisca allo sviluppo e alla promozione delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e delle configurazioni di autoconsumo nel settore sportivo.
In questo modo si intende accelerare gli investimenti per la transizione energetica e ridurre consumi e impatti ambientali dell’impiantistica sportiva.
Il GSE e Sport e Salute, già impegnati insieme al commissario straordinario di Governo, Fabio Ciciliano, nel recupero dell’ex centro sportivo Delphinia di Caivano, con questo accordo intendono favorire il progresso del settore sportivo verso un sistema energetico più sostenibile tramite la promozione di interventi di efficientamento energetico dell’impiantistica sportiva e la diffusione delle fonti rinnovabili, oltre a sviluppare modelli virtuosi per migliorare la vivibilità delle comunità locali e incentivare l’inclusione sociale.
Il protocollo prevede l’avvio di strumenti adatti alla realizzazione di vari progetti, tra cui la riqualificazione energetica dello Stadio Olimpico di Roma, la valorizzazione del patrimonio immobiliare di Sport e Salute, la promozione della mobilità sostenibile e lo sviluppo di modelli per il cofinanziamento degli interventi sugli impianti pubblici e privati, integrando i fondi PNRR con gli incentivi del GSE.
Verranno inoltre organizzati eventi di formazione e informazione dedicati alle Amministrazioni Pubbliche, alle Federazioni sportive, ai gestori degli impianti sportivi pubblici e privati e alle imprese di settore, in particolare sulle opportunità derivanti dai meccanismi incentivanti gestiti dal GSE.
«Questa firma aiuta il sistema sportivo perché fa comprendere che bisogna adeguarsi a politiche di rispetto dell’ambiente che vanno oltre la bolletta energetica», ha dichiarato il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. «Questo protocollo parte da Caivano e ha una prospettiva enorme. Dobbiamo sancire un patto tra sport e ambiente, spesso dichiarato, ma non ancora concretizzato. Se oggi l’80% degli impianti è inefficiente a livello energetico vuol dire che non siamo riusciti a trasformare le parole in fatti. Siamo improduttivi energeticamente, ma credo questo accordo segni un punto di svolta».
«Lo sport è una leva potente per mettere insieme progettualità di riqualificazione energetica e benefici sociali e di inclusione» ha dichiarato l’amministratore delegato del GSE, Vinicio Vigilante. «Prova ne è il recupero del centro sportivo di Caivano, in cui l’azione congiunta del GSE e Sport e Salute, insieme al Commissario straordinario di Governo, Fabio Ciciliano, ha permesso che un’area degradata potesse diventare un caso esemplare e un modello replicabile per il miglioramento dell’impiantistica sportiva nel Paese».
«I centri sportivi possono diventare centrali anche per la creazione di comunità energetiche rinnovabili» ha aggiunto il presidente del GSE, Paolo Arrigoni. «Non solo come modello virtuoso di condivisione dell’energia ma anche come luogo di aggregazione e integrazione soprattutto tra i giovani».
«Questo accordo segna l’avvio concreto della transizione energetica nel settore dello sport, partendo dall’impiantistica che sappiamo bene quanto sia vetusta e quanto necessiti di interventi. Rappresenta anche il proseguo di un rapporto già avviato con il GSE e che ci vede insieme già su Caivano dove abbiamo realizzato economie importanti che saranno reinvestite nella gestione dell’ex centro Delphinia» ha precisato il presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma.