I punti di ricarica ad accesso pubblico presenti in Italia hanno raggiunto quota 60.339, segnando una crescita pari a 3.347 unità rispetto al Q2 2024 e di 13.111 charging point negli ultimi 12 mesi (+27.7%).
Secondo i dati diffusi da Motus-E in due anni i punti di ricarica presenti sul territorio sono passati da 32.776 a oltre 60mila, mentre quelli presenti sulla rete autostradale sono cresciuti di oltre 3 volte, passando da 310 a 1.057.
Il tasso dei punti di ricarica in attesa di connessione risulta in lieve calo, al 17,8%, valore che tuttavia testimonia ancora una volta l’importanza di velocizzare le procedure autorizzative e di un maggiore coinvolgimento dei tanti soggetti chiamati in causa nel corso dell’iter di attivazione.
La classifica delle regioni con più punti di ricarica continua a vedere la Lombardia al primo posto (11.687 punti di ricarica, +3.593 negli ultimi 12 mesi), seguita da Lazio (6.217 punti, +1.659 nei 12 mesi), Piemonte (6.035 punti, +1.322 nei 12 mesi), Veneto (5.690 punti, +1.126 nei 12 mesi) ed Emilia-Romagna (4.946, +896 nei 12 mesi). Tra le Province, Roma conserva il primo posto per punti di ricarica installati (4.919 punti, +1.346 nei 12 mesi), seguita da Milano (3.999 punti, +1.295 nei 12 mesi), Napoli (2.879 punti, +236 nei 12 mesi), Torino (2.751 punti, +659 nei 12 mesi) e Brescia (1.764 punti, +518 nei 12 mesi).
«La crescita della rete è un’ottima notizia e denota il grande impegno degli operatori per dotare l’Italia di un’infrastruttura altamente strategica, essenziale per non perdere il contatto con gli altri grandi Paesi europei, nonostante il ritardo accumulato in termini di parco circolante elettrico» ha commentato il presidente di Motus-E, Fabio Pressi. «In un contesto in profonda evoluzione, in cui l’industria ha più che mai bisogno di certezze per pianificare gli investimenti, la rete di ricarica rappresenta un punto di partenza decisivo, a cui auspichiamo vengano affiancati quanto prima gli incentivi programmatici alla domanda di veicoli preannunciati dal Mimit nel Tavolo Automotive di agosto. Le criticità pratiche nell’utilizzo dei fondi PNRR rischiano di vanificare l’enorme potenziale di uno strumento in grado di moltiplicare le colonnine super veloci sul territorio italiano, specialmente al Sud e nelle cosiddette aree a fallimento di mercato, dove è indispensabile lavorare sulla capillarità della rete. Come Motus-E siamo a completa disposizione delle Istituzioni per individuare insieme tutte le possibili soluzioni alle problematiche emerse».