Si è svolta lo scorso 3 dicembre a Milano, presso la sede di IMQ Group, l’assemblea generale di Assil – Associazione Nazione dei Produttori di Illuminazione.
L’andamento del comparto è fotografato dal alcuni dati: la produzione industriale italiana di illuminotecnica nei primi trimestri dell’anno, secondo il centro studi di ANIE ha imboccato una fase di recupero (+10,3% tendenziale). Nonostante il trend positivo, la variazione del fatturato dell’illuminotecnica rimane in territorio negativo (-6,7%) a causa di una contrazione dei consumi da parte del mercato nazionale.
Al centro dei lavori dell’assemblea anche l’analisi di alcune problematiche stringenti. Il settore si trova infatti a dover gestire anche il tema della concorrenza sleale proveniente dai produttori dei Paesi extra-europei. Secondo la recente indagine di Lighting Europe (associazione di categoria che rappresenta l’industria dell’illuminazione in Europa) si stima che il 71% dei prodotti di illuminazione venduti online in Europa e ispezionati non sia conforme, mentre il 95% dei prodotti verificati non ha le necessarie certificazioni WEEE e CE né rispetta i requisiti di informazione che garantiscono il rispetto delle norme di Ecodesign, etichettatura energetica e sicurezza elettrica. Prodotti che arrivano soprattutto da Paesi extra UE e che compromettono la sicurezza dei consumatori, la sostenibilità ambientale e la competitività delle imprese italiane ed europee.
Il tema della sorveglianza di mercato diventa cruciale e in occasione dell’assemblea il sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci ha sottolineato: «La sicurezza dei prodotti rappresenta una priorità, non solo per garantire la tutela dei consumatori, ma anche per assicurare e promuovere il buon funzionamento del mercato; l’orientamento della Commissione Europea è quello di favorire lo sviluppo di nuovi strumenti volti alla tutela del consumatore, nonché di definire requisiti e obblighi specifici per le piattaforme online come per esempio la registrazione dei siti in appositi sistemi quali quello di allerta rapida e il safety gate in caso di prodotti pericolosi”. Sul fronte nazionale invece «le azioni messe in campo mirano da un lato alla tutela del mercato attraverso delle norme di anticontraffazione
presenti nella legge quadro per il Made in Italy e tramite campagne di sensibilizzazione promosse sul tema.
Dall’altro, attraverso un sistema agevolativo volto a favorire e a supportare il green Deal Europeo».
«Occorre incentivare una competizione leale» sottolinea Carlo Comandini, presidente di Assil. «Per farlo sono necessarie alleanze e sinergie a livello nazionale ed europeo capaci di mettere attorno a uno stesso tavolo i produttori, le associazioni di categoria e le Istituzioni e autorità che si occupano di sorveglianza: dall’Agenzia delle Dogane, all’Agenzia delle Entrate,
alla Camera di Commercio, all’Enea, alla Guardia di Finanza e lo stesso Mimit affinché si definisca e venga portata avanti una politica unitaria e condivisa con l’unico obiettivo di scongiurare un mercato sempre più aperto alla concorrenza non controllata».
Altra leva fondamentale è l’innovazione . Tra i compiti che Assil si è data vi è anche quello di promuovere un ecosistema culturalmente avanzato per sviluppare una base associativa di aziende e professionisti preparati. «Una formazione tecnica adeguata è uno strumento fondamentale per rafforzare e valorizzare ulteriormente la qualità dei produttori italiani di illuminazione, e per garantire innovazione e competitività. Per questo siamo lieti di annunciare in occasione della nostra Assemblea Generale il progetto IMQ Open Farm, l’incubatore per la formazione di esperti in conformità normativa» ha sottolineato ancora Comandini.