Regione Veneto: nuove risorse a disposizione degli enti locali per l’economia circolare

by Davide

La giunta della Regione Veneto, su proposta degli assessori Gianpaolo Bottacin e Federico Caner, ha deliberato due finanziamenti per incentivare l’economia circolare.

Parte infatti un nuovo bando dedicato a Consigli di bacino e Comuni.

«Già lo scorso anno avevamo avviato questo tipo di progettualità aprendo un bando esplicitamente dedicato alle imprese» spiega l’assessore all’Ambiente Bottacin, come si legge sul sito dell’amministrazione regionale. «Per quella proposta la dotazione finanziaria iniziale era stata di 7,2 milioni di euro, ma vista la grande partecipazione abbiamo oggi incrementato le risorse aggiungendone altrettante e andando così a raddoppiare lo stanziamento iniziale. Oggi abbiamo inoltre deliberato un nuovo bando, le cui domande potranno essere presentate dal 4 febbraio e fino al 26 giugno attraverso cui destineremo contributi a fondo perduto anche per gli Enti di Governo dell’Ambito Territoriale Ottimale (EGATO) e per i Comuni, singolarmente o in forma associata».

«Nello specifico per questa partita a favore di EGATO e Comuni» afferma l’assessore ai Fondi Europei Caner, «parliamo di ben 22 milioni di euro, risorse che vengono destinate a questo tipo di iniziative per il tramite del Programma Regionale Veneto FESR 2021-2027».

«Anche qui gli obiettivi sono chiari: sviluppare modelli di raccolta differenziata basati sulla digitalizzazione dei processi, l’efficientamento dei costi e la razionalizzazione e semplificazione dei flussi di rifiuti urbani prodotti, che consentano di portare un incremento significativo delle quote di raccolta differenziata, in linea con gli obiettivi del nostro Piano regionale rifiuti. Ma anche efficientare il comparto impiantistico esistente e sostenere iniziative finalizzate alla prevenzione della produzione dei rifiuti come riuso e del recupero di materia dai medesimi» prosegue Bottacin. «Il valore dei singoli interventi dovrà essere compreso tra un minimo di 200mila e un massimo di 3 milioni di euro».

Articoli correlati