Si è svolto il 20 novembre l’Engie Green Friday Forum 2020, in occasione del quale si è discusso dei vari temi che riguardano la transizione energetica ed è stato presentato uno studio di Euromedia Research, commissionato da Engie Italia, che ha indagato se e come l’emergenza Covid-19 ha cambiato la sensibilità di cittadini e aziende rispetto ai cambiamenti climatici e ambientali.
Lo studio evidenzia una maggiore presa di coscienza rispetto alla sostenibilità da parte di cittadini: il 68% ha infatti dichiarato di aver modificato i propri comportamenti, cercando di ridurre le proprie emissioni inquinanti. Un incremento del 12,4% rispetto ai riscontri ricevuti un anno fa, prima del Covid.
Dalle risposte emergono le azioni concrete adottate dai cittadini e aziende per ridurre l’impatto sul pianeta. Le più diffuse: per il 30% la scelta di prodotti ecosostenibili , per il 29% interventi in casa volti a una maggiore efficienza energetica e infine la scelta di mezzi di trasporto non inquinanti per il 24% . Vi è anche un 9% che ha installato pannelli fotovoltaici e un 7% che sceglie un fornitore di energia che garantisca la produzione da fonti rinnovabili.
Secondo il parere degli intervistati il maggior potere nel rallentare il riscaldamento globale è in mano a istituzioni e aziende. I cittadini vedono la possibilità di un cambiamento a favore della sostenibilità grazie all’intervento di Governo (41%), istituzioni locali (25%) e aziende (15%).
Gli interventi che maggiormente si aspettano sono la riqualificazione energetica di scuole ed edifici pubblici (20,5%), l’utilizzo per queste strutture di fonti di energia verde, quali i pannelli fotovoltaici (13,5%); l’aumento di aree verdi (16,5%) e mezzi di trasporto pubblico elettrici o ibridi (15,2%).
Dopo la presentazione dello studio, un talk moderato dalla giornalista Tessa Gelisio, ha registrato diversi interventi. Tra di essi quello di Roberto Rossi, direttore PA e BtoT di Engie Italia che ha messo l’accento sul ruolo fondamentale delle città nella transizione energetica: «Nelle città lavoriamo sia su sistemi complessi, come gli ospedali e cerchiamo anche di creare delle smart city: abbiamo soluzioni reali, all’interno delle quali gestiamo parcheggi intelligenti, illuminazione pubblica intelligente, ricarica di veicoli elettrici, semafori intelligenti. La città, in sostanza, deve diventare sempre più adattiva, al momento e alla circostanza, e sempre più smart».
«Le città sono i principali motori della nostra aggressione all’ambiente» ha affermato Stefano Mancuso, botanico, accademico e saggista. «Attualmente intorno al 70% del consumo globale di energia e oltre il 75% del consumo mondiale di risorse naturali sono a carico dei centri urbani, i quali producono il 75% delle emissioni di carbonio e il 70% dei rifiuti. Abbiamo urgente necessità di cambiare la nostra idea di città e questa pandemia è un’opportunità per ripensare la convivenza con la natura. Dobbiamo puntare a una smart city che in realtà sarà una città giungla, intesa non come un luogo pericoloso, al contrario: un luogo partecipe dell’ambiente naturale che, consapevolmente e attraverso gli alberi, contribuisce a trasformare i nostri centri urbani altamente tecnologizzati e connessi in una nicchia ecologica duratura».
«Già nel Piano strategico triennale per la Ricerca e l’innovazione di Regione Lombardia» ha poi spiegato il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala, «è stata individuata la sostenibilità ambientale come uno degli ambiti principali che incidono sullo sviluppo del nostro territorio. Tema trattato anche nella recente consultazione pubblica sulla prossima Strategia di specializzazione intelligente svolta sulla Piattaforma Open Innovation, a cui hanno partecipato oltre 650 soggetti. Ne è emerso che, negli ambiti trattati, la sostenibilità ambientale è considerata tra i primi fabbisogni in termini di innovazione che diventeranno prioritari nel periodo post Covid e post emergenza».
«Ogni anno noi di Engie realizziamo un evento che ha l’obiettivo di sollevare e alimentare la riflessione sulla riduzione delle emissioni di CO2 e più in generale sulla sostenibilità», ha sottolineato Damien Térouanne, Ceo di Engie Italia. «In questo anno difficile, la sostenibilità rimarca la sua centralità. Lo confermano: i risultati della ricerca da noi commissionata a Euromedia, la destinazione del 37% del Recovery Fund a investimenti green e Il Green New Deal europeo che punta a elevare il proprio impegno di riduzione dei gas serra almeno al 55% entro il 2030. L’ambizione di Engie è accelerare la transizione verso un’economia carbon neutral. Ritengo che l’attuale momento storico ed economico evidenzi chiaramente come la transizione energetica sia una scelta obbligata e urgente. E’ necessario quindi ripensare al nostro sviluppo futuro: uno sviluppo più resiliente, durevole e sostenibile. Raggiungeremo l’obiettivo solo grazie alla combinazione di tutti gli sforzi: globali, dei singoli paesi, ma anche delle città, delle aziende così come a livello residenziale».
Nell’ambito dell’Engie Green Friday, un ulteriore iniziativa finalizzata alla sensibilizzazione sui temi della sostenibilità è stata lanciata da Engie: la campagna social “Quattro campioni dello sport su Tik Tok contro il cambiamento climatico”. I nuotatori Marco Orsi e Arianna Talamona, la kitesurfer Francesca Bagnoli e il mountain runner Francesco Puppi informeranno i giovanissimi attraverso la loro piattaforma social di riferimento Tik Tok creando contenuti video sui propri canali.