A fine 2021 sono stati stimati in totale 26.860 punti di ricarica pubblici sul territorio italiano (considerando tutte le tipologie di ricarica, in AC e DC), +75% rispetto all’anno precedente. Questo è uno dei dati divulgati dall’edizione 2022 dello Smart Mobility Report, rapporto curato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano che approfondisce i macrotrend relativi allo sviluppo della mobilità sostenibile attraverso l’elettrificazione, l’utilizzo di carburanti alternativi e il car sharing.
Le stime di crescita previste per le infrastrutture di ricarica pubbliche nel nostro Paese prevedono il raggiungimento di oltre 48mila charging point nel 2025 e di quasi 68mila nel 2030 secondo uno scenario che lo Smart Mobility Report definisce Bau (Business as Usual), ovvero secondo uno sviluppo inerziale senza incentivi. Si prevedono invece 54mila punti 2025 e 95 mila nel 2030 secondo uno scenario Pod (Policy Driven), ovvero con sostenuto da provvedimenti legislativi. Si prevedono infine 61mila colonnine entro il 2025 e 126mila nel 2030 secondo uno scenario Dec (Full Decarbonization), ovvero uno sviluppo molto sostenuto dai trend in atto, con un forte supporto legislativo.
Sempre in tema di ricarica pubblica, a fine 2021 in Italia il report stima a luglio 2022 circa 250 punti di ricarica fast (tra i 50 e 150 kw ) e ultrafast (con potenza superiore ai 150 kw), per la maggior parte ubicati sulla rete autostradale tra Liguria e Lombardia (oltre 40 charging point), quindi Toscana e Emilia Romagna (30 colonnine) e a seguire le altre regioni con un distacco di oltre 20 colonnine.
Lo studio rileva poi che lo scorso anno sono stati 88mila i dispositivi di ricarica attivati in Italia in abito domestico, cifra che segna una crescita del 250% rispetto all’anno precedente: in totale risultano 130mila le wall box installate a dicembre 2021.
Riguardo alla ricarica ad accesso privato, i tre scenari prevedono rispettivamente oltre 725 mila dispositivi di ricarica nel 2025 e 2,1 milioni nel 2030 per lo scenario Bau; 1 milione nel 2025 e 3,2 milioni nel 2030 secondo lo scenario Pod e infine 1,3 milioni nel 2025 e 4,2 milioni nel 2030 secondo lo scenario Dec. Entrando invece nell’ambito della ricarica domestica, ovvero delle wall box, si stimano 1,8 milioni di charger entro il 2030 (scenario Bau); 2,6 milioni secondo lo scenario Pod e 3,4 milioni nello scenario Dec (con una saturazione del 29,6%).
Relativamente allo scenario mondiale, il report stima a fine 2021 la presenza di oltre 15 milioni di charger a uso privato, di cui circa il 70% per utilizzo domestico, con una crescita sul totale del 58% rispetto al 2020. Riguardo invece la diffusione delle infrastrutture di ricarica pubbliche, si stimano 1,7 milioni di punti di ricarica attivi a fine 2021, con una crescita del 35% rispetto all’anno precedente. Solo nel 2021 sono stati attivati 469mila nuovi charging pont. Relativamente al totale installato, il 67% è in AC (circa 1,2 milioni), mentre i restanti 569mila sono di tipo fast (in DC). La Cina si conferma leader globale per le infrastrutture di ricarica, con l’82% dei punti di ricarica fast e il 56% delle colonnine normal charge. Al secondo posto l’Europa (con il 25% di colonnine normal charge e il 9% fast charge), infine gli Usa, con l’8% di infrastrutture normal charge e il 4% fast charge. In Europa sono 340mila i punti di ricarica ad accesso pubblico, di cui l’88% di tipo normal charge e il 12% di tipo fast. Lo scorso anno nel Vecchio Continente sono stati installati oltre 100mila charging point in AC ad accesso pubblico.