Si è svolto lo scorso 4 aprile, presso il Salone d’Onore del Coni a Roma, il convegno “Il futuro degli stadi in Italia”, organizzato dalla Lega Serie A per fare il punto sulla situazione attuale degli impianti che ospitano le gare della Serie A TIM, evidenziare le esigenze di modernizzazione riscontrate sino ad oggi e presentare le opportunità e le facilitazioni previste dalla Legge Stadi.
Alla presenza del presidente e dell’amministratore delegato di Lega Serie A, Lorenzo Casini e Luigi De Siervo, l’evento ha visto tra gli altri l’intervento di Federico Orso, dell’Università di Firenze, che ha parlato della “Nuova Legge sugli stadi” entrata in vigore il 1° gennaio 2023, mentre il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha illustrato la “Crescita del sistema Calcio” evidenziando la centralità delle infrastrutture nel progetto di rinnovamento e sviluppo del calcio italiano. A seguire Andrea Cardinaletti, Consulente di Lega Serie A per le infrastrutture, ha presentato il progetto del “L@b infrastrutture”, che mira a supportare i Club anche facilitando il dialogo con le Istituzioni.
Tra i relatori vi sono stati anche Roberto Rossi di Enel X Italia, Giovanni Colombo di Plenitude (Eni) e Mario Giordano di Signify, oltre a Marco Casamonti dello Studio di Architettura Archea, che hanno fornito il loro punto di vista come operatori di settore illustrando casi di successo in tema di impiantistica, consumo energetico e illuminazione.
La mattinata di lavori si è chiusa con la partecipazione del ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi, che ha spiegato “La visione del Governo” sul tema oggetto dell’incontro, e di Roberto Pella, Vicepresidente Vicario Anci, intervenuto per sottolineare l’importanza degli impianti sportivi in ottica di rigenerazione urbana.
“Ero molto più paziente quando ero dall`altra parte dei tavoli, da Ministro sto diventando intransigente. Siamo un Paese pieno di contraddizioni, ma spero sia finito il tempo delle scuse e degli alibi. Non c’è niente da inventare, dobbiamo prenderci delle responsabilità, io per primo – ha dichiarato il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi -. Dal Presidente Meloni mi è stato affidato un incarico che mi può mettere davvero nelle condizioni di essere al fianco del sistema calcio. Dobbiamo farlo, ma se c’è una parola che non è stata usata è quella decisiva, la forza della volontà, della sistematicità e della competenza. Ma non c’è solo un Ministro, c’è un Governo che vuole assumersi le responsabilità e una logica di multidisciplinarietà con club e territori per mettere ogni interprete di fronte ai propri doveri. Gli stadi sono infrastrutture sociali, sono strumenti di riqualificazione urbana, creano posti di lavoro e rispecchiano tutte le caratteristiche per i finanziamenti comunitari. Invece stiamo ancora qui a porci la questione della concorrenza e delle priorità”.