Lo scorso 30 novembre si è tenuta l’Assemblea generale di Assil – Associazione nazionale produttori illuminazione, federata Anie Confindustria – presso la Sede di Dallara, a Varano de’ Melegari (in provincia di Parma).
L”associazione raggruppa oggi circa 90 aziende che rappresentano un comparto con un fatturato complessivo di circa 2,8 miliardi e che, nonostante crisi energetica e inflazione, sta mantenendo i risultati raggiunti nel 2022: nei primi 9 mesi del 2023 – secondo i dati di Anie – le aziende dei produttori di illuminazione hanno visto infatti crescere lievemente la domanda del mercato interno generando un aumento del fatturato, rispetto allo stesso periodo del 2022, del +0,2%.
Dall’indagine 2023 sulla sostenibilità realizzata tra le aziende associate ad Assil in occasione dell’Assemblea emerge come il 56% redige un report di sostenibilità, e il 51% ha ottenuto un rating di sostenibilità (22% unsolicited e 29% solicited).
L’88% delle aziende ritiene che la sostenibilità contribuisca a generare profitto nel lungo termine.
Per le imprese associate l’attenzione a questi temi viene intesa prima di tutto come un vantaggio competitivo (per il 51% degli intervistati), mentre per il 40% costituisce un’importante opportunità di sviluppo.
Il 4% degli imprenditori – invece – la ritiene un costo aziendale, e solo il 6% associa la sostenibilità all’ottenimento di opportunità di finanziamento.
Secondo il 66% delle aziende del settore le certificazioni sono il modo migliore per riconoscere un prodotto sostenibile. Per il 30% un segnale evidente è l’utilizzo di materiali riciclati o la riciclabilità del prodotto.
Quali sono le modalità per incentivare questo tipo di percorso? In primis, sempre secondo l’indagine, sono gli sgravi fiscali a poter aiutare le aziende (52%), in secondo luogo il sostengo all’innovazione (33%), senza dimenticare la formazione (15%).
«I dati raccolti durante l’Assemblea rispecchiano una volontà ben precisa: quella di costruire un DNA aziendale
sostenibile capace di intercettare tutti i vantaggi competitivi della rivoluzione verde. Così le aziende che
lavorano in questa filiera potranno incarnare ancora di più eccellenza e innovazione» ha rimarcato Aldo Bigatti, Presidente di Assil.
«L’illuminazione ha un ruolo fondamentale quando si parla di sostenibilità. Come filiera dobbiamo impegnarci per mostrare i benefici di una corretta illuminazione, attraverso le aziende che cavalcano l’innovazione» ha ricordato Carlo Comandini, Vicepresidente di Assil. «Se si sfruttassero i meccanismi d’incentivazione pubblici presenti ad oggi in Italia e le misure contenute nel PNRR in 5 anni potremmo generare un risparmio pari all’1,5% degli obiettivi europei 2030».
Durante l’assemblea pubblica le istituzioni presenti hanno ribadito la loro apertura nell’instaurare sinergie con
l’Associazione.
«Quando si parla di transizione energetica e tecnologica non si pensa come prima cosa al tema della luce, e questo è un errore” – ha rimarcato il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. «Il contributo di ciò che attiene al tema della luce è, invece, fondamentale, ma si tratta di una materia che deve essere spiegata dagli esperti. Per questo motivo da parte nostra c’è la massima disponibilità a lavorare insieme ai rappresentanti del settore per elaborare strumenti utili a efficiente la gestione delle risorse energetiche indicando chiaramente quali siano le possibilità e opportunità per migliorare».
Sul tema della co-progettazione è intervenuta anche Michela Zanetti, sindaco di Fornovo di Taro (provincia di Parma) e rappresentante di Anci Emilia-Romagna: «Tante volte ci si interroga sul tema della sostenibilità soprattutto quella dell’illuminazione, nel nostro caso quella pubblica, che è uno dei temi centrali. Con la crisi energetica, il tema dell’illuminazione pubblica è diventato cogente, e per chi non si è mosso per tempo ha rappresentato un contraccolpo importante. Le amministrazioni locali hanno bisogno di agganciare tutte le proposte di miglioramento e di efficientamento. Competenza, conoscenza e coprogettazione sono i tre approcci di cui abbiamo bisogno».