È stato pubblicato lo scorso 20 settembre il bando del programma NextAppennino, finanziato dal Fondo nazionale complementare al PNRR per le aree sisma, che mette a disposizione dei Comuni e degli enti territoriali delle zone dell’Appennino colpite dal terremoto nel 2009 e nel 2016 risorse per 68 milioni di euro finalizzate a favorire la nascita delle Comunità energetiche rinnovabili.
Ai contributi sono ammessi sia gli enti e le amministrazioni pubbliche territoriali, sia le Comunità energetiche in via di costituzione promosse dagli stessi enti.
In questo caso, o se gli enti promotori si impegnano a creare sistemi di condivisione o reti di teleriscaldamento, il contributo a fondo perduto è pari al 100% della spesa prevista dal progetto.
Nel caso di realizzazione, ammodernamento o potenziamento degli impianti di produzione delle rinnovabili, il contributo concesso agli enti è limitato al 50% della spesa.
Con i fondi ricevuti i soggetti beneficiari potranno finanziare anche l’eventuale acquisto degli impianti dei membri privati della Cer, stabilendo i meccanismi nei regolamenti della Comunità.
Le spese ammissibili al contributo pubblico sono: l’assistenza progettuale, l’acquisto degli impianti di produzione e dei componenti, le opere di connessione, i costi per l’elettrificazione dei consumi, l’acquisto di sistemi di accumulazione dell’energia, di monitoraggio dei consumi, di gestione dei flussi, l’assistenza per la definizione degli accordi per la gestione delle Cer.
I criteri di premialità stabiliti dal bando per definire la graduatoria dei progetti ammessi favoriscono quelli aperti alla partecipazione del maggior numero possibile di soggetti privati, che prevedano la realizzazione di nuovi impianti da 500 a 999 kW, e nei Comuni più piccoli (cioè fino a 3mila abitanti).
Vengono inoltre premiate le Cer che garantiscono il miglior equilibrio tra l’energia consumata e quella prodotta, penalizzando quelle dove i consumi sono molto inferiori alla capacità dei nuovi impianti.
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