«Il PNRR è il piano di investimenti più importante della storia repubblicana. Forse l’Italia non avrà mai più un’opportunità come questa. Significa che non c’è la possibilità di sbagliare non ci sarà un’altra occasione». Lo ha dichiarato ieri il presidente di Anci, Antonio Decaro, nel convegno di apertura della 38ª assemblea annuale dell’associazione dei Comuni italiani organizzato a Parma, dal 9 all’11 novembre 2021.
Decaro ha sottolineato che gli obiettivi europei di ripresa e rinascita sono perfettamente aderenti alle politiche territoriali italiane. E come esempio ha citato i temi della transizione energetica: «Muoversi meglio nelle città e tra le città, inquinando di meno. Consumare meno energia. Produrre energia nuova, pulita, sostenibile. Ottimizzare il ciclo dei rifiuti. Recuperare e riqualificare le aree urbane».
Decaro ha inoltre ricordato che le risorse per investimenti la cui realizzazione è assegnata ai comuni ammonta a oltre 40 miliardi su un totale di 222 miliardi di euro tra fondi europei e nazionali: «per spendere velocemente questi 40 miliardi di euro del PNRR destinati ai comuni, Anci ha proposto finanziamenti diretti non intermediati, con la riduzione al minimo dei passaggi formali e burocratici per l’individuazione ed erogazione dei fondi. Abbiamo inoltre avanzato suggerimenti per una rapida ed efficiente selezione e attuazione dei progetti anche proponendo un catalogo di procedure di regole da standardizzare e applicare in relazione ai programmi di investimento del PNRR».
Il presidente di Anci ha sottolineato il rischio che le intermediazioni ministeriali e regionali possono allungare i tempi di attuazione alzando ostacoli importanti. E su questo rischio ho citato un esempio concreto. «Lo scorso 19 ottobre è stato pubblicato un bando per la missione 2 del PNRR: circa 2 miliardi per l’efficienza energetica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Il piano prevede circa 12 passaggi prima dell’assegnazione dei fondi. Come faremo a spendere quei soldi nei tempi previsti?».
A tal fine Decaro ha auspicato che venga definito un cronoprogramma secondo cui i ministeri titolari delle misure dovrebbero esaurire le procedure entro giugno 2022.