Nei prossimi 5 anni In Italia potrebbero nascere 40 mila Energy communities, con il coinvolgimento di 1,2 milioni di famiglie, 200 mila uffici e 10 mila Pmi con una crescita dei posti di lavoro di circa 10.500 unità.
Al 2025 la diminuzione dei costi di distribuzione e di trasmissione per l’utente finale è calcolata in circa 720 milioni di euro. E, con la giusta accelerazione, al 2030 si potrebbe arrivare a 100 mila Comunità energetiche.
Sono alcuni dei dati che emergono dallo studio Federmanager – Aiee – in cui vengono presi a riferimento i dati del Politecnico di Milano – dal titolo “Il ruolo delle Comunità energetiche nel processo di transizione verso la decarbonizzazione” presentato ieri 20 maggio a Roma.
«L’Italia attraverso il Pnrr metterà a disposizione 2,2 mld per sostenere lo sviluppo delle Comunità energetiche – ha ricordato la sottosegretaria al ministero della Transizione ecologica, Vannia Gava. «Certamente bisognerà lavorare ancora per eliminare gli attuali vincoli con lo scopo di estendere questo modello anche ai distretti industriali, agli artigiani o ai contesti rurali caratterizzati da una bassa densità di popolazione».
«Serve una forte azione di promozione e diffusione culturale del tema» ha sostenuto il presidente di Federmanager Stefano Cuzzilla. «Insieme alla rimozione di barriere e ostacoli di varia natura che si presentano a chi vuole progettare una Comunità energetica o un autoconsumo condiviso di energia rinnovabile. Crediamo che questa sia la via giusta per avvicinare la dimensione “local” dei territori, in cui il cittadino torna protagonista, a quella “global” nella quale siamo ormai tutti inseriti».
Il rapporto Federmanager – Aiee sottolinea come l’obiettivo principale delle Comunità sia quello di fornire benefici ambientali, economici o sociali ai suoi energy citizen, azionisti o membri e al territorio in cui operano, piuttosto che profitti finanziari, sia nella configurazione rinnovabile (Cer), che del cittadino (Cec), entrambe caratterizzate dall’autoconsumo, ma con un diverso approccio sull’ampiezza dei servizi forniti e sulla tipologia di energia prodotta e consumata.
Nel nostro Paese, il 2020 è stato un anno positivo per lo sviluppo delle Comunità energetiche e dell’autoconsumo collettivo. Il decreto Rilancio ha infatti introdotto importanti novità in ambito fiscale, estendendo la possibilità di accesso al superbonus del 110% per la realizzazione di Comunità energetiche.
Durante la presentazione dello studio sono intervenuti Sandro Neri, coordinatore commissione Energia Federmanager, Carlo Di Primio, presidente Aiee; Gianni Pietro Girotto, presidente commissione Industria, commercio e turismo del Senato; Alessia Rotta, presidente commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera; Carlo Salvemini, sindaco di Lecce e delegato Anci all’energia e ambiente e Massimo Garribba, vice direttore generale Energia della Commissione europea.