Il Consiglio di amministrazione del Gruppo Hera, presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano, ha approvato il Piano industriale al 2024.
Il Piano industriale al 2024 si fonda sulle solide basi delle proiezioni di chiusura del 2020: il preconsuntivo conferma infatti i principali indicatori in crescita sull’anno precedente. Il MOL atteso per il 2020 è di circa 1.118 milioni di euro, in aumento rispetto ai 1.085 milioni del 2019, mentre il rapporto PFN/MOL migliora sensibilmente attestandosi a 2,9x, rispetto al valore di 3,02x al 31 dicembre 2019.
Lo schema di riferimento del nuovo Piano si compone di tre dimensioni– ambientale, socio-economica e innovazione – intorno alle quali si articolano tutte le progettualità di Hera.
Nella dimensione ambientale rientrano la promozione dell’economia circolare attraverso il recupero, il riuso e la rigenerazione delle risorse, gli interventi per incrementare la resilienza delle infrastrutture, in chiave di prevenzione e mitigazione dei rischi e, più in generale, tutte le azioni per la lotta al cambiamento climatico – in cui la multiutility è già da tempo in prima linea – al fine di traguardare la carbon neutrality, puntando su bioenergie/green gas – come biometano, idrogeno e green syngas – ed efficienza energetica. Il contributo alla decarbonizzazione e al risparmio delle risorse si realizzerà anche attraverso la diminuzione dei consumi del Gruppo stesso: al 2024 è prevista una riduzione del 7% dei consumi energetici (rispetto al 2013) e del 17% dei consumi idrici interni (rispetto al 2017).
Il Piano al 2024 prevede investimenti in crescita, per circa 3,2 miliardi di euro, in media di 640 milioni all’anno: circa +40% rispetto alla media dell’ultimo quinquennio. In particolare, sono previsti in aumento gli impieghi per lo sviluppo organico, per 2,9 miliardi, 400 milioni in più rispetto alla precedente pianificazione, con un impegno proporzionale alla presenza di Hera sul territorio e alle caratteristiche delle filiere. Alle attività di M&A e alle gare per i servizi regolati verranno destinati circa 280 milioni, con una lieve riduzione rispetto al precedente Piano per lo slittamento di alcune gare gas, in parte compensata dal maggior fabbisogno per investimenti in linee esterne.
Il 60% degli investimenti sarà destinato a progetti coerenti con gli obiettivi europei. Il 42% andrà ad attività in linea con il “Green Deal”, per la riduzione delle emissioni, la carbon neutrality, la resilienza dei business e l’economia circolare.
Al 2024 la marginalità riconducibile al settore energia ammonterà a 403 milioni di euro, in salita rispetto ai 305 del 2019, mentre gli investimenti previsti in arco Piano saranno pari a 338 milioni.
Previsto anche un incremento delle attività per la riqualificazione energetica e degli impianti termici dei condomini mentre si svilupperanno le soluzioni rivolte a clienti industriali e Pubbliche Amministrazioni. Nelle nuove offerte potrà essere introdotto anche il fotovoltaico per condomini e privati, che potranno così fruire di incentivi per l’installazione grazie alle detrazioni per le rinnovabili.
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