In Italia sono 46mila punti di ricarica ad accesso pubblico installati al termine del primo semestre 2023, di cui circa 35mila in AC con potenza uguale o inferiore a 22 kW (in linea con i report periodici di Motus-E).
Sono invece 370mila i charging point privati censiti al termine del 2022, in crescita del 170% rispetto al 2021 e trainati principalmente dal Superbonus 110.
Questi sono alcuni dei dati presenti all’interno dello Smart Mobility Report 2023 dell‘Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano – il documento dedicato all’analisi dei dati e delle prospettive legate alla transizione elettrica – che è stato presentato il 27 settembre.
A livello europeo sono 512 mila i punti di ricarica pubblici attivi a giugno 2023, mentre a livello mondiale, nel 2022, il conto totale ha raggiunto i 2,6 milioni di charging point, di cui circa 1/3 di tipo fast con potenza superiore ai 22 kW. A fronte di un incremento sostanziale delle infrastrutture di ricarica, l’Italia ha invece registrato un freno nelle immatricolazioni di auto elettriche: nel 2022 sono state immatricolate poco meno di 120mila unità, in calo del -15% rispetto alle quasi 140mila del 2021 e pari all’8,8% del totale immatricolato (nel 2021 la quota era del 9,3%).
“Il tema della mobilità elettrica (e “sostenibile” in generale) è sempre più al centro del dibattito legato alla transizione energetica, sia dal punto di vista politico che degli operatori industriali» si legge in una nota introduttiva dello Smart Mobility Report 2023. «La diffusione delle auto elettriche continua a cresce- re in maniera molto accentuata a livello internazionale, mostrandosi nuovamente in grado di assorbire i contraccolpi legati a perturbazioni “drammatiche” di contesto (oggi la guerra russo-ucraina, ieri il Covid-19) e confermando – talvolta anche superando – i piani di sviluppo degli operatori. Analizzando le prospettive di mercato attese dal punto di vista degli operatori, esse sono in linea o addirittura più “ottimiste” rispetto all’anno prece- dente. Questa evidenza conferma che gli operatori hanno puntato e puntano forte su questo trend. Il “punto di caduta” su cui il Paese atterrerà nei prossimi anni dipenderà in primis dalla capacità del policy maker (comunitario e nazionale) di disegnare un contesto normativo favorevole e dal contributo degli acquirenti di veicoli elettrici, i quali dovranno cambiare le loro abitudini di utilizzo di un veicolo”