Intervista a Stefano Belluz (Sonnenkraft – Kioto Solar)

by Davide

Una delle sfide più interessanti, e certamente con maggiori prospettive di sviluppo che si pongono oggi davanti a Sonnekraft-Kioto nel nostro Paese riguarda la collaborazione strategica con il mondo della Pubblica amministrazione. Di questo e altro ha parlato il direttore vendite Stefano Belluz, che introduce il suo intervento, subito, con una novità.

«Da oggi, infatti», afferma Belluz «il nostro brand si dovrà configurare come Sonnenkraft- Kioto, non più, quindi, come due marchi separati, ma con un’intestazione attraverso la quale vogliamo rafforzare ulteriormente la sinergia tra le due realtà».

Parliamo dunque della Pubblica amministrazione, di certo un’area vasta e con potenzialità interessanti per chi opera nel mercato dell’energia…

«Sì assolutamente. È un settore che presenta infinite opportunità, ne siamo consapevoli. Sonnenkraft, dal canto suo, ha alle sue spalle già un’esperienza importante con alcuni enti locali per l’installazione di soluzioni per il solare termico. Ad esempio, abbiamo solarizzato 13 strutture per il comune di Pordenone che ha aderito al programma per la promozione dell’energia solare del ministero creato dal Ministero dell’ambiente. Abbiamo seguito ogni fase di quel progetto, garantendo un costante supporto tecnico e professionale ai tecnici comunali, e abbiamo operato anche interventi di efficientamento per diverse strutture sportive pubbliche della città. Sempre nella stessa zona abbiamo anche seguito molteplici interventi per il teleriscaldamento per svariati edifici pubblici, lavorando sempre in stretta collaborazione con le amministrazioni locali. Per quanto riguarda invece il marchio Kioto, per il fotovoltaico, non occupandoci direttamente della distribuzione non abbiamo ancora valutato in concreto l’opportunità di aprirci agli enti locali. Ma devo dire che non ci precludiamo nessuna possibilità, l’interesse da parte nostra certamente non manca…

Aggiungo che, sempre per quanto riguarda il fotovoltaico, abbiamo un’ottima esperienza con gli uffici della Pubblica amministrazione svizzera, soprattutto per l’installazione dei nostri moduli speciali vetro/vetro. Lo scorso anno, infatti, abbiamo chiuso un contratto con una grande impresa, la Eternit, per l’installazione di 400 moduli sui tetti di diversi edifici pubblici».

Dal suo punto di vista quella degli enti locali rappresenta quindi un’area strategica. La sua azienda che tipo di supporto può offrire a un’amministrazione?

«Io vedo grandi potenzialità nel mondo degli enti locali, il parco edilizio della Pubblica amministrazione è vasto e composto da strutture da riqualificare, innanzitutto dal punto di vista energetico. Il nostro, tengo a sottolinearlo, è un brand molto noto e riconosciuto per la qualità e l’affidabilità dei suoi prodotti e la varietà di soluzioni che noi siamo in grado di presentare. Possiamo vantare un totale di oltre 1 milione di metri quadrati come impianti singoli installati per privati per quanto riguarda il solare termico. Ciò che possiamo garantire ai funzionari della Pubblica amministrazione e al personale degli uffici dei comuni è un supporto tecnico-professionale realmente a 360 gradi sull’energia solare: l’ufficio tecnico di un Comune che ha la necessità di avere una panoramica circa le soluzioni che possono soddisfare le esigenze economiche e prestazionali può rivolgersi e affidarsi al nostro ufficio tecnico che può contare su 4 ingegneri che collaborano in outsourcing e con una grande esperienza con la Pubblica amministrazione per tutti i temi dell’efficienza energetica».

Una nota dolente, quando ci si interfaccia con la Pubblica amministrazione, salvo alcune eccezioni, è data dalla competenza sui temi dell’energia di chi lavori negli enti locali…

«Purtroppo devo dire che dal punto di vista della competenza le amministrazioni pubbliche presentano ancora oggi molte lacune. Non solo per colpa loro, chiaramente. L’efficienza energetica è un tema molto complesso, che richiede esperienza, formazione specifica e, soprattutto, occorre che sia del personale dedicato a occuparsene. La situazione in cui si trovano oggi molti uffici pubblici porta invece a perdere molte opportunità; si sfruttano male delle occasioni di riqualificazione senza riuscire invece a risparmiare e quindi a sbloccare per altre opere le risorse economiche in dotazione all’ente. Faccio l’esempio delle strutture sportive, come gli spogliatoi delle palestre, che sono in gestione ai Comuni. Per questi ambienti non viene mai preso minimamente in considerazione il solare termico come soluzione ideale per garantire le prestazioni richieste, a costi contenuti. E penso anche al Conto termico, e a quanto poco ancora le amministrazioni pubbliche ne abbiano compreso l’utilità. Su questo tipo di incentivo, infatti, è ancora il privato a farla da padrone, basta guardare i dati. Qualcosa tra gli enti locali riguardo a questo tipo di incentivo sembra si stia muovendo finalmente, ma con estremo ritardo… ».

Quindi, la PA è un interlocutore strategico, ma anche complicato da approcciare…

«Affinché si sviluppi una solida cultura dell’efficienza energetica negli enti locali la strada è ancora lunga. Ma è necessario che chi deve decidere dove destinare importanti quantità di denaro sia in grado di effettuare le scelte più giuste senza disperdere le risorse, ma avendo ben chiare le modalità per effettuare un investimento sostenibile e fruttuoso. Io sono fiducioso però: la volontà delle amministrazioni di approcciare correttamente la transizione energetica non manca. Anche perché vi sono precisi obiettivi che il nostro Paese deve raggiungere in tema di efficienza energetica. Poi non bisogna dimenticare che, per diversi anni, i Comuni sono stati anche frenati negli investimenti con le clausole del patto di stabilità che, di fatto, ha impedito di impiegare la dotazione in economica a disposizione. Ora invece che questo meccanismo è stato sospeso, si possono aprire opportunità interessanti, a partire proprio dall’efficienza energetica».

Qual è la filosofia imprenditoriale che vi caratterizza?

«Più che di filosofia io parlerei della vera forza di questo gruppo industriale, sintetizzabile in questa frase: “gli austriaci ci credono”. Il proprietario dell’azienda Peter Passer, al vertice assieme a Ghuenter Kohlmaier (ceo di Sonnenkraft Gmbh) e Alfred Moelzer (ceo di Kioto PV gmbh), ha 53 anni, e fa questo lavoro per pura passione. È uno dei più importanti proprietari di spazi boschivi dell’Austria, e francamente, potrebbe dedicarsi a qualcosa di meno “faticoso”… Non si è assunto la responsabilità della gestione di questo gruppo soltanto per guadagnare, ma perché mosso, appunto, dalla fiducia genuina per il mondo dell’energia e per le ricadute positive che questo settore ha sulla vita delle persone. Tutto il lavoro e l’impegno che i nostri titolari mettono è perché credono fortemente nelle potenzialità e nelle prerogative del settore. Gli investimenti continui che vengono effettuati sono intesi per migliorare costantemente e puntare a livelli qualitativi sempre più alti. Un approccio che è esteso a tutte le attività del gruppo e che ha nella precisione e nella cura di ogni dettaglio l’elemento che fa davvero la differenza. Tengo particolarmente a ricordare che Kioto, di recente, ha acquistato in Austria tre aziende del settore fotovoltaico, salvandole e rilanciandole, così come Sonnenkraft ha rilevato altre imprese due anni fa. Questo a testimonianza della grande fiducia che i nostri titolari ripongono nel mercato dell’energia, non per mera speculazione, ma per la sincera passione che li anima. Un qualcosa che è palpabile e tangibile, ad esempio, quando organizziamo le visite guidate con i clienti italiani all’interno delle nostre fabbriche».

Torniamo alla vostra azienda, quello italiano è sempre stato, storicamente, un mercato importante per voi. Oggi quanto pesa l’Italia all’interno del vostro giro d’affari?

«L’Italia oggi incide per circa per il 25% sul fatturato totale di Sonnenkraft – Kioto. Va detto che, negli anni, questo dato ha avuto un andamento altalenante e ha conosciuto anche picchi importanti di crescita. Posso dire che dal 2012 il fatturato italiano è incrementato costantemente. Soltanto nel 2019 c’è stato un piccolo rallentamento mentre, a inizio del 2020 ossia nel periodo precedente al lockdown, avevamo registrato una crescita nel giro d’affari a doppia cifra rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il 2020 è indubbiamente un anno particolare e molto delicato; verificando gli ordini di giugno possiamo però parlare di un incremento di fatturato già del 10% rispetto allo stesso periodo del 2019».

 

STORIE DI SUCCESSO

Quelle di Sonnenkraft, nata nel 1993, e di Kioto Solar, costituitasi dieci anni più tardi, sono entrambe storie imprenditoriali di successo, con protagoniste due realtà industriali gestite dalla stessa proprietà e che affondano le proprie radici nel cuore dell’Europa. Siamo infatti in Austria, nella regione della Carinzia a St. Veit/Glan, una cittadina di circa 30mila abitanti in cui si trova un parco industriale popolato da numerose aziende, prevalentemente votate ai diversi settori delle energie rinnovabili, della green energy e ai servizi collegati a questi comparti. Negli anni, Sonnenkraft, impegnata a tutto tondo sull’energia rinnovabile e Kioto, brand specializzato nella produzione di moduli di alta qualità per il fotovoltaico, sono costantemente cresciute, hanno aumentato le rispettive capacità produttive e conquistato importanti quote di mercato, soprattutto in paesi come Germania, Svizzera, Austria e Italia.

 

 

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