La CEI presenta il Vademecum per le comunità energetiche rinnovabili

by Davide

Lo scorso 22 maggio la CEIConferenza episcopale italiana ha presentato il Vademecum per le comunità energetiche rinnovabili, preparato dal Tavolo tecnico sulle CER della segreteria generale.

Il Vademecum, che verrà regolarmente aggiornato per recepire in maniera continuativa gli sviluppi a livello normativo, di mercato e pastorale, è disponibile a questo link e a questo link.

Oltre a fornire alcune informazioni di carattere generale e a suggerire strumenti e metodologie utili per le Chiese locali e gli enti religiosi, il testo propone una road-map per la costituzione di una CER.

CEI

La presentazione del Vademecum si è tenuta presso la sede romana della CEI di Circonvallazione Aurelia 50

L’approfondimento sul tema delle Comunità energetiche si affianca alla presentazione del quadro normativo, dei possibili modelli organizzativi e dell’iter che porta concretamente alla creazione di una CER.

«Non può esistere un autentico sviluppo economico senza garantirne la sostenibilità nel lungo periodo, inclusa la dimensione ambientale»  ha affermato il Card. Matteo Zuppi. «Al contempo, le preoccupazioni ambientali non possono e non devono tradursi in una nuova forma di marginalizzazione dei poveri e degli ultimi,, sottolineando che, “come uomini e cristiani, siamo chiamati ad amministrare in maniera responsabile i beni del Creato».

«Per affermare il modello delle CER» ha aggiunto il ministro Gilberto Pichetto Fratin «serve un forte impegno di informazione e divulgazione: grazie a questo Vademecum, sarà ancora più chiaro il valore sociale delle comunità energetiche rinnovabili. Gli enti religiosi, naturali destinatari delle nuove forme di incentivo sono tra i principali protagonisti di questa svolta energetica a lungo attesa dal Paese».

«Le comunità energetiche rinnovabili hanno finalità sociali, oltre che economiche e ambientali. In questo senso è da salutare con favore il sostegno che può arrivare dagli enti religiosi. Le CER rappresentano inoltre una misura importante di contrasto alla povertà energetica: possono permettere alle Diocesi non solo di destinare risorse economiche alle famiglie in difficoltà, ma anche di migliorare luoghi parrocchiali dedicati alla socialità», ha osservato da parte sua il presidente del GSE, Paolo Arrigoni.

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