A Modena, dopo l’ok del consiglio comunale, può partire il nuovo progetto di riqualificazione energetica del patrimonio pubblico, che interessa in particolare alcune scuole, il Palazzo comunale e la sede di via Santi 40, per un investimento del valore complessivo di circa 9 milioni di euro.
Avevamo già dato un’anticipazione sul nostro sito circa l’ottenimaneto dei fondi europei per questo progetto, per vedere la notizia clicca qui
Si tratta di un’operazione che il comune di Modena può realizzare grazie a una sinergia che unisce fondi europei (dall’asse 4 del Por Fesr per lo sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale), contributi assegnati per il sisma e Conto termico all’estensione del contratto per il servizio energia degli edifici comunali attualmente in essere con il Gruppo Hera, attraverso la controllata AcegasApsAmga Servizi Energetici (Ase), come recita la nota stampa pubblicata sul sito del comune.
Attraverso l’estensione del contratto, infatti, sarà Ase a realizzare, con cantieri in partenza già entro la fine del 2020, gli interventi previsti nel programma di riqualificazione energetica del Comune, che riguardano il Palazzo comunale (con la sostituzione degli infissi e dei sistemi di illuminazione); il Direzionale Cialdini 2 di via Santi 40, con interventi anche nei locali dell’anagrafe; le scuole primarie Pisano, don Milani e Galilei, e la scuola media Calvino dove i lavori interesseranno anche la palestra.
«Si tratta di un’operazione strategica» ha affermato l’assessora all’ambiente Alessandra Filippi «che ci permette di far partire un grande piano di riqualificazione energetica del patrimonio comunale con nuovi investimenti che si sommano a quelli già previsti dall’attuale contratto e che determineranno una riduzione dei consumi di quasi 600 mila kWh all’anno e, di conseguenza, anche della nostra spesa per l’energia di circa 80 mila euro all’anno».
Come ha evidenziato ancora l’assessora Filippi, il progetto di ampliamento del piano di efficientamento energetico ha intercettato tutte le risorse europee disponibili attraverso la presentazione dei progetti per le scuole, tutti ritenuti ammissibili e finanziati con il massimo consentito (pari al 40 per cento dell’investimento, per un totale di 1 milione 400 mila euro), che si sono sommate ai contributi per il sisma (per 1 milione 300 mila euro) e ai fondi del conto termico (650 mila euro).
«Utilizzando in modo sinergico tutte le risorse, anche per un effetto leva» ha spiegato Filippi «possiamo sostenere una quota importante di investimenti senza incidere sul bilancio comunale, in un periodo molto difficile per la spesa pubblica».