Rallenta leggermente la crescita del sistema di infrastrutture di ricarica in Italia. A certificarlo sono i dati aggregati da Motus-E, che fotografano l’andamento del mercato dell’e-mobility nel nostro Paese. Secondo queste proiezioni infatti, rispetto alle precedenti elaborazioni di settembre, sono 1.230 le nuove installazioni (+5%, contro +7% con +1.519 punti del trimestre precedente e contro +12% del secondo trimestre).
Nello specifico si parla di 600 nuove infrastrutture di ricarica e 484 nuove location rispetto all’ultimo conteggio ad inizio autunno. Anno su anno le infrastrutture sono cresciute del +35%,con oltre 6.700 punti di ricarica nuovi rispetto al 2020.
Secondo i dati aggregati da Motus-E al 31 dicembre 2021 in Italia risultano installati 26.024 punti di ricarica e 13.233 infrastrutture (stazioni o colonnine) in 10.503 location accessibili al pubblico. Le infrastrutture sono collocate per il 79% su suolo pubblico (e.g. strada) mentre per il restante 21% su suolo privato a uso pubblico (e.g. supermercati o centri commerciali).
Va sottolineata la crescita trimestrale dei punti di ricarica in DC (potenze più alte). A fronte di un aumento totale del +5% rispetto a settembre dei punti di ricarica, quelli con potenza compresa tra 44 e 50kW crescono del +23%, quelli oltre i 50kW del + 11% e quelli sopra i 150kW crescono del +45%. Nel complesso il 94% dei punti di ricarica è in corrente alternata (AC), mentre il 6% in corrente continua (DC). Inoltre, il 17% dei punti sono a ricarica lenta (con potenza installata pari o inferiore a 7 kW), il 77% a ricarica accelerata o veloce in AC (tra più di 7 kW e 43 kW), un 4% fast DC (fino a 50 kW) e le restanti ad alta potenza, di cui l’1% fino a 150kW e l’1% oltre i 150kW.
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale i punti di ricarica sono ubicati per il 57% nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro mentre solo il 20% nel Sud e nelle Isole. Il 34% nei capoluoghi di provincia e il restante negli altri comuni. La Lombardia con 4.542 punti rimane la regione più virtuosa, e da sola possiede il 17% di tutti i punti. Seguono nell’ordine Lazio e Piemonte con il 10% a testa, Veneto ed Emilia-Romagna al 9% e la Toscana all’8%. Le sei regioni complessivamente coprono il 65% del totale dei punti in Italia e continuano a crescere ad un ritmo costante. In termini di crescita relativa, invece, le regioni che hanno incrementato di più i loro punti di ricarica rispetto a settembre sono state il Friuli-Venezia Giulia (+14%), la Sardegna (+11%), il Molise (+10%) e la Sicilia (+9%).
Rimane importante, secondo le valutazioni di Motus-E, la situazione delle colonnine inattive. Circa il 13% delle infrastrutture installate risulta attualmente non utilizzabile dagli utenti finali, in quanto non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative. Il valore del tasso di Infrastrutture inattive è confermato rispetto a settembre (quando era 12%), ma il trend annuale è positivo (a dicembre 2020 il tasso di infrastrutture inattive era pari a 22%, sceso a 15% a giugno).