Secondo un recente studio divulgato da Quintegia, l’Emilia Romagna è risultata la regione italiana con la migliore infrastruttura di ricarica: una valutazione che tiene conto del rapporto quantità/qualità dei punti di ricarica ad accesso pubblico.
Quintegia assegna a ogni regione un punteggio Bev IPI (Italy Progress Index), che prende in considerazione tre fattori: parco circolante di Bev, immatricolazione di nuovi Bev e qualità dell’infrastruttura di ricarica. Considerando i punti di ricarica ad accesso pubblico, l’Emilia Romagna si è aggiudicata un punteggio di 79,6, mentre la regione con il punteggio più basso è risultata la Campania, con 50,4 punti. La Valle D’Aosta è al primo posto per parco circolante di Bev e per immatricolazioni, aggiudicandosi anche il primo posto tra le regione come punteggio Bev IPI complessivo, pari a 85,9.
Tornando alle infrastrutture di ricarica, la regione che è cresciuta maggiormente è risultato il Trentino Alto Adige (+4,1% rispetto al trimestre precedente). Considerando invece il punteggio Bev IPI complessivo, la Campania si conferma il fanalino di coda della penisola, con un punteggio di 20,8, mentre l’Umbria è la regione che è cresciuta di più nel proprio percorso di elettrificazione, con un punteggio Bev IPI a +3,6% rispetto allo scorso trimestre.
La ricerca di Quintegia ha anche stimato il costo medio del rifornimento energetico calcolando una media tra 9 operatori presenti sul nostro territorio. A inizio febbraio la ricarica in AC presso le colonnine da 22 kW è risultata avere un costo medio al kWh di 0,63 euro, la ricarica in DC a 50 kW 0,77 euro al kWh, mentre oltre i 50 kW si sale a una media di 0,83 kWh. Quintegia rispetto alla prima settimana di dicembre ha calcolato un aumento medio intorno a 0,10 euro al kWh e a 0,12 euro al kWh per le ricariche oltre i 50 kW.