Regione Liguria, a seguito dell’evoluzione del quadro normativo nazionale sulla disciplina e la promozione delle Comunità energetiche rinnovabili, ha approvato in giunta il DDL di emendamento alla Legge regionale 13/2020, con l’obiettivo di rendere le disposizioni più efficaci alle esigenze territoriali nel quadro della norma statale.
Le modifiche sono coerenti sia con l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), approvato con decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione europea del 13 luglio 2021, sia con la misura M2C2 che si pone l’obiettivo di diffusione e finanziamento delle CER anche nei comuni liguri più piccoli (con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti).
«La transizione energetica, quella di competenza, realismo e buonsenso, sarà una componente importante per il rilancio dell’economia ligure» spiega Andrea Benveduti, assessore regionale all’Energia. «In questo scenario, le Comunità energetiche rappresentano una strada concreta per consumare in loco collettivamente l’energia prodotta, riducendo i costi dei condomini, delle famiglie e delle imprese e stimolando settori economici diversi. Con questo disegno di legge, Regione Liguria vuole adeguarsi alla normativa nazionale, allargando oltretutto la struttura del tavolo tecnico su due livelli: uno istituzionale con funzioni di indirizzo che prevede la partecipazione dell’Università degli Studi di Genova, Anci Liguria e un “energy manager” della Pubblica Amministrazione; uno di ascolto e consultazione che prevede la convocazione di associazioni, professionisti e, in caso di necessità, cittadini di un determinato territorio coinvolto».
Per l’entrata in vigore, come recita un comunicato dell’amministrazione regionale, il DDL dovrà essere approvato in Consiglio regionale, auspicabilmente entro l’autunno.