La Regione Siciliana avvia la riqualificazione energetica di 91 tra i più importanti siti e immobili appartenenti al patrimonio regionale dei beni culturali che saranno interessati da interventi di ammodernamento ed efficientamento, grazie a un innovativo contratto di project financing tra la Regione Siciliana e l’azienda Gemmo che si è aggiudicata la procedura di evidenza pubblica europea gestita dal dipartimento regionale dell’Energia.
L’iniziativa è stata presentata a Palazzo Orléans, a Palermo, dal presidente della Regione Nello Musumeci, dall’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità Daniela Baglieri e dall’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà. Presenti anche il direttore del dipartimento regionale dell’Energia Antonio Martini, l’esperto per l’energia della Regione Roberto Sannasardo e l’amministratore delegato di Gemmo, Giuseppe Tomarchio.
Gli interventi previsti – 26 nel Palermitano, 13 nel Messinese, 10 nel Siracusano, 9 nel Catanese e altrettanti nell’Agrigentino, 8 nel Trapanese, 7 nel Nisseno, 6 nell’Ennese e 3 nel Ragusano – riguardano 30 musei, 29 aree archeologiche, 19 strutture regionali tra le quali biblioteche e pinacoteche, 13 uffici ed edifici amministrativi.
In particolare è prevista la riqualificazione dei sistemi di climatizzazione e di illuminazione , l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e di sistemi avanzati di automazione e controllo, attività di conduzione, manutenzione e monitoraggio. Inoltre, è prevista la riqualificazione energetica degli involucri di 16 edifici, selezionati tra i 91 immobili interessati.
Il contratto di cosiddetto shared savings tra Regione e concessionaria ha una durata di 30 anni. Dopo una prima fase di esecuzione dei lavori nei singoli siti coinvolti, specificata da un dettagliato cronoprogramma con scadenze differenziate sino al 30 giugno 2023, l’azienda gestirà gli impianti per 28 anni, curandone anche la manutenzione ordinaria.
Complessivamente è prevista una spesa di 20 milioni e 66 mila euro, sostenuta per 10 milioni e 233 mila euro dalla società privata e per 9 milioni e 832 mila euro dalla Regione, con le risorse Po Fesr 2014/2020 – Azione 4.1.1.
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